14 dicembre 2025

8 minuti di lettura

Ecobonus 2026: guida aggiornata alle detrazioni fiscali

Anche per il 2026 si potrà usufruire dell’incentivo fiscale dell’Ecobonus, in questo senso prosegue dunque l’obiettivo del Governo di accelerare la transizione energetica, favorendo l’adozione di tecnologie sostenibili per gli edifici e la produzione di energia da fonti rinnovabili. 

Ancora non sappiamo se l'aliquota al 50% verrà confermata o scenderà al 36% come da normativa vigente. 

In attesa, abbiamo aggiornato la nostra guida su tutto ciò che c’è da sapere sull’Ecobonus 2026, chi può richiederlo, quali sono i requisiti e perchè è il momento giusto per approfittarne. Buona lettura!

Cos’è l’Ecobonus 2026

L'Ecobonus 2026 è una detrazione fiscale che ha l'obiettivo di incentivare gli interventi di riqualificazione energetica attraverso l'acquisto e il rinnovamento di impianti e edifici al fine di ridurre i consumi energetici e di conseguenza l'inquinamento ambientale. 

In particolare, sostiene gli interventi e le azioni volte ad eliminare i combustili fossili e introdurre le fonti rinnovabili, come l'aria per le pompe di calore e l'energia solare per il fotovoltaico.

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Se verrà confermata l’aliquota del 2025, il 50% del costo d’acquisto potrà essere recuperato in 10 anni con rate annuali di pari importo.

Chi può accedere all’Ecobonus 2026

L'agevolazione è estesa ad ogni contribuente, che sia residente in Italia e non, inclusi i titolari di reddito d'impresa che sono in possesso, a qualsiasi titolo, dell'immobile su cui si ha intenzione di intervenire. Più nel dettaglio:

  • Persone fisiche con reddito d'impresa o esercenti arti e professioni
  • Società di capitali e società di persone con reddito d'impresa
  • Enti pubblici e enti privati non commerciali
  • Istituti autonomi per le case popolari (IACP)
  • Associazioni tra professionisti
  • Cooperative edilizie di abitazione (a proprietà intera), per interventi di efficientamento su immobili di proprietà assegnati ai soci

Inoltre, va aggiunto anche che tra le persone fisiche, hanno accesso all'agevolazione fiscale anche le seguenti categorie:

  • Condomini per gli interventi sulle parti in comune nel condominio;
     
  • Titolari di un diritto reale sull'immobile;
     
  • Inquilini e, più in generale, coloro che posseggono l'immobile in comodato d'uso.

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Quali sono gli interventi che rientrano nella detrazione nel 2026

Gli interventi di efficientamento energetico che sono previsti nell’Ecobonus 2026 vedono:

  • Sostituzione di impianti di riscaldamento tramite apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione
     
  • Sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con generatori d’aria calda a condensazione
     

Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione
 

  • Sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza e con impianti geotermici a bassa entalpia e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione
     
  • Sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore, dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria

Intervento

Incentivo

Detrazione

Pompe di calore

Ecobonus

50% (se confermato)

Fotovoltaico

Bonus ristrutturazione

50%

 

Questo significa che se acquisti una Pompa di Calore con Aira, puoi recuperare ad oggi il 50% del costo d’acquisto. Ma non solo. Con Aira, puoi avere tanti altri vantaggi economici che rendono il passaggio alla pompa di calore alla portata di tutti e mai così conveniente. Scopri di più sui nostri costi e incentivi fiscali.

 

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Come funziona l’Ecobonus 2026

Aira ti segue passo dopo passo nel processo di installazione della pompa di calore: ti aiutiamo anche nella compilazione e nell’invio della richiesta per ottenere l’Ecobonus 2026 per il tuo nuovo sistema di riscaldamento.

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Come richiedere l'Ecobonus 

Prima di procedere alla richiesta di Ecobonus 2026, è necessario assicurarsi di avere tutta la documentazione necessaria. In particolare:

  • certificato di asseverazione da parte di un tecnico abilitato, che attesti la conformità dell’intervento ai requisiti tecnici richiesti
     
  • scheda informativa relativa agli interventi realizzati.

Dopodiché, seguire alcuni passi:

  1. registrazione al portale Enea dove è necessario creare un proprio account
     
  2. accedere al sistema;
     
  3. inserire i dati anagrafici del beneficiario;
     
  4. continuare con l'inserimento dell'immobile su cui è stato eseguito l'intervento;
     
  5. scegliere il comma da applicare;
     
  6. procedere alla compilazione degli allegati;
     
  7. verificare i dati inseriti;
     
  8. concludere inviando la dichiarazione e stamparla.
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Bonus Casa, Ecobonus e altri incentivi edilizi

I cosiddetti Bonus Casa Green è l'insieme degli incentivi fiscali che promuove l’efficientamento degli edifici dal punto di vista energetico. L'obiettivo è quello accelerare la transizione alle fonti di energia rinnovabili, come il sole e l’aria, per alimentare le case degli italiani.

In questo articolo abbiamo approfondito l’Ecobonus ma esistono altri diverse opportunità di detrazione che puoi ulteriormente sfruttare:

 

Incentivo Edilizio 2026

Aliquota di Detrazione

Recupero / Durata

Limiti e Requisiti 2026

Differenze rispetto all’Ecobonus

Ecobonus / Bonus Ristrutturazioni 202650% (se confermato)10 anniValido per lavori di risparmio energetico e ristrutturazione edilizia. Percentuali ridotte rispetto al 2025.È la detrazione base per la maggior parte degli interventi. Aliquote più basse rispetto al passato.
Sismabonus 202636% prima casa; 30% altre unità10 anniCopre interventi antisismici. Stesse aliquote del Bonus ristrutturazioni.Sempre meno conveniente dell’Ecobonus precedente (50%).
Bonus Mobili ed Elettrodomestici 202650%10 anniTetto massimo di spesa: 5.000 €. Richiede una ristrutturazione avviata l’anno precedente.Utilizzabile solo dopo lavori edilizi; non è legato direttamente all’efficientamento energetico.
Superbonus 2026Non disponibile (salvo casi speciali post-sisma)Attivo solo per ricostruzioni in aree colpite da terremoto secondo norme specifiche.Non è più un’alternativa all’Ecobonus. Diventa un bonus “di nicchia”.
Bonus Barriere Architettoniche 2026 (se confermato)36% – 50% a seconda degli interventi10 anniValido per eliminazione barriere; percentuali più basse rispetto agli anni precedenti.Focalizzato sull’accessibilità, non sul risparmio energetico.

 

Cos’è il Superbonus 2026 

Il Superbonus è un’agevolazione fiscale che consente una detrazione delle spese sostenute per interventi su edifici finalizzati all’efficienza energetica, al consolidamento statico, alla riduzione del rischio sismico, e include anche l’installazione di impianti fotovoltaici e infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici — se eseguiti in concomitanza con interventi “trainanti”. 

Tuttavia, nel 2026 le condizioni sono molto cambiate rispetto agli anni iniziali del Superbonus, e la norma ha subito forti restringimenti.

Cosa cambia nel 2026: scadenze, aliquote, accesso

 

  • Per la maggior parte degli immobili e contribuenti, il Superbonus come lo conoscevamo non è più previsto
  • Un’eccezione resta per gli immobili localizzati all’interno di comuni colpiti da eventi sismici — in particolare nelle regioni del Centro Italia coinvolte in terremoti (ad esempio Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria) per i quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza: per questi edifici, la detrazione al 110% torna operativa per le spese sostenute nel 2026.  
  • Fora da questi “crateri sismici”, non è previsto in generale un Superbonus 110% o 65% per lavori iniziati nel 2026. 

In pratica: il “Superbonus 2026” resta solamente per un numero molto limitato di casi — principalmente per la ricostruzione post-sisma.

Chi può chiedere il Superbonus nel 2026

Le uniche situazioni in cui risulta ancora possibile beneficiare del Superbonus 110% nel 2026 sono:

  • edifici danneggiati da eventi sismici, ubicati in comuni per i quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza e compresi tra quelli indicati dalla normativa. 
  • I restanti soggetti (condomini, proprietari di edifici 2-4 unità, Onlus, enti del terzo settore, ecc.) non potranno fruire del Superbonus per interventi nuovi nel 2026, a meno che non rientrino nelle eccezioni sismiche. 

È quindi molto più limitato rispetto agli anni precedenti.

Interventi ammessi

Gli interventi che — se effettuati nell’ambito del Superbonus — possono essere beneficiari della detrazione restano quelli “storici”. In particolare: 

  • Interventi trainanti: isolamento termico dell’involucro, sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, interventi antisismici. 
  • Interventi “trainati” (ammessi solo se abbinati ad almeno uno dei lavori trainanti): efficientamento energetico aggiuntivo, installazione di impianti solari fotovoltaici e sistemi di accumulo, infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici, eliminazione di barriere architettoniche. 

Cosa significa per chi deve fare lavori nel 2026

 

  • Se l’immobile è in zona sismica “riconosciuta” come cratere e soggetto a ricostruzione → si può ancora ottenere il Superbonus 110% sulle spese agevolate nel 2026.
  • Se l’immobile non rientra nelle zone sismiche agevolate, non esiste (al momento) una misura generalizzata di Superbonus nel 2026 — si torna sostanzialmente ai bonus ordinari (es. bonus ristrutturazioni / ecobonus), con aliquote più basse. 
  • Vista l’instabilità normativa, è fondamentale verificare — soprattutto per i comuni “terremotati” — che l’immobile sia effettivamente coinvolto nella proroga, e che gli interventi rientrino nelle categorie ammesse.

Il Superbonus dunque esiste ancora ma solo per poche casistiche non è più un’agevolazione generalizzata: nel 2026 è riservato quasi esclusivamente agli interventi su edifici colpiti da eventi sismici nelle aree riconosciute. Per tutto il resto vale la normativa ordinaria sui bonus edilizi — con detrazioni (come quelle per ristrutturazioni o efficientamento energetico) molto inferiori rispetto ai picchi di qualche anno fa.

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Bonus Fotovoltaico 2026 

Nel 2026 restano disponibili le agevolazioni fiscali dedicate agli interventi per l’efficienza energetica e il risparmio sui consumi domestici. Tra queste rientra anche l’installazione di impianti fotovoltaici e dei sistemi di accumulo, che continua a essere agevolata tramite il Bonus Ristrutturazioni, valido anche per il prossimo anno.

In particolare, l’installazione di pannelli solari e batterie di accumulo rientra nel cosiddetto Bonus Fotovoltaico, che consente una detrazione IRPEF sulle spese sostenute, comprese quelle di installazione, progettazione e materiali.

Aliquota aggiornata 2026 per il Bonus Fotovoltaico

Per effetto della rimodulazione dei Bonus Casa prevista dalla Legge di Bilancio 2025:

  • Spese sostenute nel 2025 → detrazione 50% (se l’intervento riguarda l’abitazione principale o immobile con diritto reale di godimento).
  • Spese sostenute nel 2026 e 2027 → detrazione 36% per abitazione principale, 30% per altri immobili.

Quindi, sembra al momento non ci sia conferma del rinnovo dell’aliquota al 50% come per quest’anno ma nel 2026 il Bonus Fotovoltaico segue le aliquote ridotte del Bonus Ristrutturazioni, che è il contenitore fiscale all’interno del quale ricadono fotovoltaico e batterie.

Cosa si può detrarre nel 2026

Sono ammesse alla detrazione:

  • fornitura e installazione dei moduli fotovoltaici
  • installazione dell’inverter
  • posa delle batterie di accumulo
  • opere murarie connesse, cablaggi e progettazione
  • pratiche tecniche e amministrative (DILA, ENEA, ecc.)

L’invio della documentazione a ENEA resta obbligatorio per il riconoscimento della detrazione.

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